Diciamo che ci aspetteremo una foto nella sua stanza al toledostation……..sarebbe un regalo fantastico perche’….Diego c’è. O almeno, ci sarà tra poco. Ormai è questione di ore: il suo arrivo all’hotel Vesuvio ( era piu’ bello leggere …al Toledostation no?) è previsto nel pomeriggio di oggi. Eppure il «pibe», presenza immanente nello «Spiritus Neapolis», già aleggia tra il Plebiscito e il lungomare, tra il Vomero e i Quartieri. Sulla sua prima al San Carlo, ibridazione che per alcuni confina pericolosamente col sacrilego, si confronta e si scontra da giorni in modo obliquo e trasversale la città. Al punto che, se da un lato la spacca, quella trasgressiva presenza nel Teatro della lirica finisce in qualche modo per unirla. Diego, insomma, c’è. Qualcuno, tra una chiacchiera e l’altra, si lascia perfino sfuggire qualche mezza parola, lasciando intendere che, in gran segreto, il campione avrebbe toccato già ieri il suolo partenopeo. Secondo il protocollo, comunque, Diego Armando Maradona si muoverà dopo pranzo da Roma, dov’è arrivato martedì, reduce dai Fifa Awards che si sono tenuti lunedì a Zurigo.
La serata sarà quasi certamente di riposo: ad attenderlo c’è una due giorni movimentata. Domenica mattina Diego si sveglierà con calma, poi nel pomeriggio andrà al San Carlo per le prove di «Tre volte dieci», l’omaggio ideato e diretto dal comico Alessandro Siani, che però sulla scena comparirà ben poco. A seguire, una cena di gala organizzata nel foyer del San Carlo. La scena, appunto: negli uffici della Best Live (la società che produce lo spettacolo, nella quale Siani però non ha quote) fervono i preparativi per il «monday night» in salsa partenopea. «Le aspettative sono enormi, si è scatenata una caccia agli inviti – racconta Alessandro Siani -. La verità è che un evento così meriterebbe il San Paolo: mi auguro che qualcuno ci pensi. Se serve, sono a disposizione. Anche in panchina». La serata-evento, la cui scaletta è in continuo divenire, riserverà molte sorprese e in un’ora e venti circa («Non so di preciso quanto durerà: l’importante è non andare ai supplementari», risponde Siani) alternerà cultura pop e momenti alti. Ad aprirla sarà l’attore Peppe Lanzetta che, sbucando dal buio, romperà l’attesa con un monologo dedicato al più grande calciatore di tutti i tempi. Una specie di santificazione in vita.
Lo show andrà avanti tra momenti musicali attraversando le epoche (Valentina Stella intonerà i classici della tradizione napoletana, Lina Sastri canterà Napul’è per l’immancabile omaggio a Pino Daniele e Clementino cercherà di trascinare Dieguito nel suo rap). E ancora, la storia di un poeta della pelota narrata per immagini e numeri. Sul maxischermo che i tecnici stanno montando davanti al fondale del palco, scorreranno le prodezze che hanno fatto impazzire Napoli e disperare due generazioni di portieri e difensori.
Prima, però, compariranno in video alcuni grandi numeri dieci italiani che Diego si ritrovò di fronte trent’anni fa, quando trascinò il Napoli, fino ad allora povero e stracciato, sulla vetta d’Italia. Per lui hanno registrato videomessaggi Baggio e Antognoni, Francesco Totti e Alex Del Piero. La serata andrà avanti tra siparietti e momenti di intrattenimento (l’ospite d’onore, tra l’altro, dialogherà idealmente con le sagome di alcuni grandi calciatori del passato), ma ci sarà spazio anche per la Napoli più viscerale: nella buca degli orchestrali Siani ha voluto i giovani musicisti del Sanità Ensemble. Centrale sarà l’incontro con Gianni Minà, che per quindici minuti terrà il centro della scena, raccontando il campione accanto al campione in un appassionato dialogo-intervista.